In un mondo in cui lo stress sembra essere diventato il nostro compagno di vita quotidiana, trovare un modo per sfuggire alla sua morsa e ritrovare la calma interiore è fondamentale.
Se ti senti oppresso dalla routine, dal lavoro o dai problemi personali e stai cercando una via d’uscita verso una maggiore serenità, allora questo post fa al caso tuo! Immagina di poter combinare la ricerca dell’equilibrio mentale con l’armonia del corpo: ecco che entra in scena il Pilates, una pratica dolce ma efficace per riconquistare il controllo della tua energia vitale.
Basta chiudere gli occhi per pochi istanti e visualizzare te stesso mentre esegui movimenti fluidi in perfetta simbiosi tra respiro e muscoli; immergiti nell’universo armonioso del Pilates come rimedio allo stress. Sì, perché questa disciplina non si limita a garantirti benefici fisici quali tonificazione ed elasticità muscolare; va ben oltre fornendo strumenti preziosissimi nella gestione dello stress emotivo.
Se sei pronto ad intraprendere un viaggio alla scoperta dei segreti più nascosti del Pilates contro lo stress, continua a leggere questo post: insieme esploreremo le meraviglie di questa pratica che ha trasformato la vita di milioni di persone nel corso degli anni. Avvicinarsi al mondo del Pilates significa avviarsi sulla strada verso uno stato di profondo benessere.
I principi fondamentali del Pilates per combattere lo stress.
Il Pilates è una disciplina che si concentra sull’equilibrio tra mente e corpo.
Uno dei suoi principi fondamentali è la respirazione, che aiuta a ridurre l’ansia e lo stress. Durante la pratica del Pilates, si imparerà a respirare in modo consapevole: inspirando dal naso, trattenendo il respiro per un istante e poi espirando attraverso la bocca. Questo tipo di respirazione aiuta a stimolare il sistema nervoso parasimpatico, che favorisce il rilassamento e il benessere generale.
Un altro principio del Pilates è la concentrazione, che consiste nel focalizzarsi su ogni movimento e sulle sensazioni corporee. Questa attenzione costante aiuta a liberare la mente dalle preoccupazioni e dall’ansia quotidiana.
L’allineamento posturale è un altro aspetto importante del Pilates. Gli esercizi sono progettati per migliorare l’allineamento della colonna vertebrale e delle articolazioni, riducendo così la tensione muscolare e lo stress fisico.
Il quarto principio del Pilates è il controllo. Gli esercizi vengono eseguiti lentamente e in modo preciso, senza forzature o strappi improvvisi. Questo permette di sviluppare una maggiore consapevolezza dell’attività muscolare e della respirazione, aiutando a ridurre le tensioni muscolari e mentali.
Infine, il Pilates incoraggia la fluidità nei movimenti, senza mai eseguire esercizi che potrebbero causare lesioni o dolori muscolari. Questo aiuta a ridurre lo stress fisico e mentale, aumentando la sensazione di benessere.
In conclusione, il Pilates è un’ottima pratica per combattere lo stress e l’ansia. Concentrazione, respirazione, allineamento posturale, controllo e fluidità nei movimenti sono tutti principi che lavorano insieme per raggiungere un equilibrio tra mente e corpo, per godere di una vita più sana e serena.
Esercizi di respirazione e concentrazione: il potere anti-stress del pilates.
L’esercizio di respirazione è una parte fondamentale del metodo Pilates. La respirazione viene utilizzata per aiutare ad aumentare la consapevolezza del corpo e della mente, nonché per rilassare e ridurre lo stress.
La tecnica di respirazione Pilates consiste nel respirare attraverso il diaframma, in modo da utilizzare la parte inferiore dei polmoni, piuttosto che prendere solo respiro superficiale attraverso la parte superiore del torace.
La concentrazione è un altro elemento chiave del Pilates e si concentra sull’attenzione piena durante gli esercizi. Questa attenzione mentale consente di raggiungere una maggiore consapevolezza del movimento, migliorando l’efficacia degli esercizi.
L’unione di respirazione e concentrazione durante la pratica del Pilates aiuta a creare uno spazio di calma interiore che riduce lo stress e l’ansia, oltre a migliorare la postura e l’equilibrio.
La combinazione di stretching e rafforzamento muscolare per liberarsi dalle tensioni.
La combinazione di stretching e rafforzamento muscolare può essere un modo efficace per liberarsi dalle tensioni fisiche e mentali.
Nel pilates, gli esercizi sono progettati per lavorare su entrambi gli aspetti, creando un equilibrio tra la forza muscolare e la flessibilità. Ciò aiuta a ridurre la tensione muscolare e migliorare la postura, riducendo anche il rischio di lesioni a lungo termine.
Gli esercizi di stretching sono in grado di alleviare rapidamente la tensione muscolare esistente, mentre quelli di rafforzamento muscolare aumentano la resistenza e offrono una maggiore stabilità al corpo. Inoltre, il pilates incoraggia l’attenzione plena e la respirazione profonda, che possono aiutare a ridurre lo stress e l’ansia mentale.
La combinazione di questi elementi rende il pilates un ottimo rimedio per combattere lo stress.
L’importanza della routine nel Pilates: creare un equilibrio tra corpo e mente.
Nel Pilates, la routine svolge un ruolo fondamentale. Infatti, l’importanza di una buona pratica del Pilates non consiste soltanto nell’eseguire i movimenti in modo corretto, ma anche nel creare un equilibrio tra corpo e mente attraverso una regolare routine.
L’abitudine di dedicare un po’ di tempo ogni giorno alla pratica del Pilates può aiutare a ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza corporea. Inoltre, la costanza nella pratica può portare a miglioramenti sia a livello fisico che mentale.
La routine può essere personalizzata in base alle esigenze e ai livelli di allenamento individuali. L’importante è mantenere una certa costanza e non abbandonare la pratica quando si incontrano difficoltà o si ha poco tempo a disposizione. Una regolare routine di Pilates può diventare un vero e proprio rituale quotidiano per il benessere fisico e mentale.
Consigli pratici per integrare il Pilates nella vita.
Per integrare il Pilates nella vita quotidiana, è importante trovare il tempo e lo spazio per praticare regolarmente. Iniziare con piccole sessioni giornaliere di 10-15 minuti può essere un buon punto di partenza.
Inoltre, è importante trovare un istruttore qualificato per apprendere correttamente le tecniche e ricevere consigli personalizzati.
Praticare il Pilates a casa può essere un’opzione, ma è importante assicurarsi di avere attrezzature adeguate e di seguire istruzioni precise per evitare infortuni.
Sembra una domanda stupida, ma invece non lo è affatto. Che si tratti di allenamenti di Fitness, Pilates o semplicemente la corsa, succede che andando avanti con il tuo programma di allenamento, ad un certo punto ti sorga spontanea una domanda: “come faccio a sapere se i miei esercizi/allenamenti funzionano? Non ho idea di quali siano i parametri che possano stabilire se il mio allenamento darà risultati oppure no. Non so se dovrei cercare dei cambiamenti visibili sul corpo o dei cambiamenti di umore oppure un aumento di energia.”
“Quindi, vorrei davvero sapere cosa dovrei cercare per sapere se il mio percorso di allenamento è giusto per me e mi farà raggiungere i risultati che vorrei vedere sul mio corpo?“
Se ti trovi in questa situazione, non preoccuparti, esistono diversi indizi per comprendere quando un allenamento non sta funzionando e se stai rischiando di andare in sovrallenamento o magari invece se ti stai semplicemente allenando troppo poco.
Ovviamente partiamo dal presupposto che il programma di allenamento che stai seguendo sia coerente e correttamente strutturato in base ai risultati che vuoi raggiungere.
Ti elenco ora 5 segnali che devi tenere in considerazione per capire se il tuo allenamento funziona e ti darà i risultati che cerchi.
5 segnali per capire se il tuo allenamento è veramente efficace
Partiamo dicendo che il segno più evidente per capire se l’allenamento sta funzionando è vedere il nostro corpo cambiare.
Ma per poter vedere questo ci vuole del tempo, quindi come facciamo a rimanere motivati nel frattempo e come sappiamo che quello che stiamo facendo sta effettivamente funzionando e non stiamo sprecando il nostro tempo e le nostre energie?
Ecco 5 segnali sicuri che i tuoi allenamenti stanno funzionando:
1. Il tuo allenamento ti piace.
Prima indicazione, e non è scontato! E sì, questo è un segno che il tuo allenamento sta “funzionando!” Come mai? Andare ad allenarsi con entusiasmo e volentieri è la prima indicazione che sei sulla strada giusta, perché il raggiungimento di tutti gli obiettivi inizia con l’attesa del tuo allenamento. Ed è davvero difficile per tante persone trovarlo!
2. Ti senti meglio.
Abbiamo parlato dei cambiamenti di umore ed è proprio così. Allenarsi ti aiuta a sentirti più felice, più calmo e meno stressato, questo perché chi fa sport regolarmente sviluppa livelli più elevati di endorfine (ormoni del benessere) di coloro che non lo praticano. Fino al 500% in più! Questo ti porterà di conseguenza ad avere una migliore capacità di gestione dello stress, con la sensazione di avere più energia nel resto della giornata.
3. Ti senti più forte.
Ad un certo punto, durante un’allenamento penserai; forse posso riuscire a fare qualche ripetizione in più, oppure potrei aumentare il carico in questo esercizio o ancora cercare di camminare o correre più a lungo del solito. In questo modo ti renderai conto che quello che ti risultava difficile qualche settimana o mese prima, ora sembra più facile. Questo è un segno che gli allenamenti stanno funzionando, ed è un modo per mantenere alta la motivazione. Cogli sempre l’occasione di sfruttare quelle opportunità che ti consentono di sfidare te stessa. Non importa quanto piccoli, sono segni di crescita!
4. Hai più fame.
Dopo un intenso allenamento è assolutamente normale avere più appetito del solito. Questo perché il corpo ha bisogno non solo di ripristinare le energie spese durante l’esercizio fisico, ma anche di attivare il processo della supercompensazione attraverso l’attivazione della sintesi proteica, che diventa estremamente ricettiva dopo un’intenso allenamento.
5. Dormi meglio.
Per ultimo, ma non meno importante è la qualità del sonno. Dormire circa 8 ore a notte in orari coerenti è fondamentale per chi fa sport. Il riposo notturno consente di ricaricare le batterie per il giorno dopo, e se la tua qualità del sonno migliora e la mattina ti svegli riposata ed energica, vuol dire che sei sulla strada giusta.
Un ultimo consiglio riguarda l’allenamento serale. Gli orari migliori per allenarsi sono generalmente al mattino o al pomeriggio, ma se per questioni lavorative trovi il tempo solo alla sera, il mio consiglio è che puoi allenarti fino a 2-3 ore prima di andare a dormire, non oltre perché l’aumento del metabolismo che l’allenamento induce potrebbe ostacolare il tuo sonno.
A questo punto ti auguro buon allenamento, e prova il nostro corso di Pilates gratuito!
Hai appena iniziato a riallenarti dopo il fermo estivo? oppure hai semplicemente cambiato routine di allenamento? In ognuno di questi casi avrai a che fare con i Doms. Cosa sono i Doms? Sono degli indolenzimenti muscolari che talvolta possono risultare alquanto fastidiosi.
Mi sento chiedere spesso dai miei nuovi clienti; è normale avere questi dolori? Posso fare qualcosa per impedire che mi vengano? Cosa sta accadendo nei miei muscoli? Come faccio a farli sparire?
Bene, cominciamo col dire che avere questi indolenzimenti muscolari è assolutamente normale, è una normale risposta fisiologica ad una serie di sforzi superiori alla norma, o lo svolgimento di attività fisiche a cui non siamo abituati.
Questa sensazione di indolenzimento muscolare dopo l’attività fisica, che compare tipicamente nei due giorni successivi all’allenamento, è una condizione conosciuta in campo medico con il nome di “Indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata” (DOMS, dall’inglese Delayed Onset Muscle Soreness).
Quale è la causa dei Doms?
Possiamo considerare i Doms post allenamento, come un fastidioso effetto collaterale dell’esercizio fisico. Spesso si ha la convinzione errata che i DOMS siano causati da un accumulo di acido lattico, ma in realtà il meccanismo è differente, visto che il lattato prodotto durante l’allenamento in realtà viene smaltito molto velocemente. Entro circa 1 – 2 ore dopo l’allenamento la sua concentrazione nel sangue rientra nella norma, mentre i sintomi dei Doms invece salgono nelle prime 24 ore, crescono fino a raggiungere il picco tra le 24 e le 48 ore, per poi andare ad esaurirsi entro le 96 ore (4 giorni).
Quindi, se l’acido lattico libera il muscolo poco dopo la fine dell’allenamento, significa che quando ti svegli la mattina dopo un intenso allenamento delle gambe e non riesci a scendere le scale, questi sono i Doms.
Come si formano i Doms?
La formazione del DOMS viene per lo più correlata ad una attività fisica prevalentemente con movimenti di tipo eccentrico come la corsa in discesa, gli esercizi pliometrici (come il salto), e l’allenamento con sovraccarichi. Tipologie queste di allenamento che maggiormente causano delle microlesioni muscolari, che a loro volta scatenano una risposta infiammatoria. E’ proprio questa risposta infiammatoria a causare la sensazione di dolore. Ma sono anche questi piccoli traumi che consentono all’organismo di adattarsiallo sforzomigliorando progressivamente le proprie capacità funzionali. Il corpo risponde a questi traumi ricostruendo in numero maggiore le fibre muscolari danneggiate, attraverso quel meccanismo chiamato supercompensazione. Migliorando in questa maniera le performance atletiche. A condizione che tu gli conceda il tempo sufficiente per recuperare, naturalmente.
Cosa possiamo fare per alleviare i Doms?
Come possiamo evitare di piangere dal male ogni volta che ci sediamo, ridiamo o ci scappa uno starnuto?
Ecco alcuni consigli per ridurre il dolore muscolare dopo un duro allenamento.
Dormire – assicurati di dormire almeno 8 ore a orari coerenti ogni notte.
Recupero attivo – L’attività aerobica leggera è un ottimo modo per favorire il flusso sanguigno che favorisce un afflusso di ossigeno e nutrienti ai muscoli, aiutando il processo di recupero.
Stretching – E’ importante! Non solo perché favorisce una buona mobilità e flessibilità aiutando a prevenire gli infortuni, ma lo stretching aiuta a prevenire o ridurre alcuni dolori muscolari da allenamenti intensi.
Altri rimedi – Tra gli altri rimedi che possono essere utilizzati per alleviare i Doms e fornire un po’ di sollievo, troviamo; i massaggi, l’agopuntura e la crioterapia (o terapia del freddo).
Un’altra cosa di cui il tuo corpo ha bisogno per recuperare da un intenso allenamento, è il giusto carburante.
L’alimentazione gioca infatti un ruolo importante sia nella prevenzione che nella riduzione degli indolenzimenti muscolari. Consiglio quindi una particolare attenzione a queste categorie di alimenti:
Proteine – Le tue fibre muscolari si stanno riparando per diventare più forti. Mangiare una dieta ad alto contenuto di proteine è estremamente importante poiché le proteine sono il macronutriente responsabile della costruzione del tessuto muscolare.
Carboidrati – I tuoi muscoli usano il glicogeno come carburante energetico, che proviene dai carboidrati. Dopo aver esaurito le loro scorte durante un allenamento, assicurati di reintegrare carboidrati di buona qualità come frutta, verdura e cereali integrali.
Cibi integrali – Mangia una buona varietà di cibi integrali per ottenere le vitamine e i minerali necessari per facilitare la riparazione muscolare.
Acqua – La disidratazione non farà altro che peggiorare i tuoi muscoli doloranti. Assicurati di consumare abbastanza acqua durante la giornata (usa sempre l’acqua come forma primaria di idratazione e fai uno sforzo consapevole di bere almeno 1,5 – 2 litri di acqua al giorno anche se non hai sete.
E’ vero che lo stress fa dimagrire? O fa ingrassare? Che rapporto ha lo stress con il nostro corpo e la nostra salute?
Succede che alcune persone quando attraversano un periodo di forte stress dimagriscono, mentre altre ingrassano. Come è possibile questa differenza?
Facciamo una distinzione. Di quale stress stiamo parlando?
In sintesi possiamo avere 2 tipi di stress:
Stress acuto
Stress cronico
Stress acuto
Lo stress acuto è quello che si manifesta una sola volta, è rapido e agisce in risposta al meccanismo di attacco o fuga ad un’evento particolare (situazione di pericolo, morte di una persona cara, divorzi, malattia etc). Generalmente proviamo stress acuto più volte durante il giorno, senza che questo ci arrechi particolare danno.
La minaccia può essere reale o immaginaria; la risposta allo stress è determinata dalla nostra percezione della stessa. Durante la risposta ad uno stress acuto, viene attivato il sistema nervoso autonomo; aumentano i livelli di cortisolo, adrenalina e altri ormoni che inducono un aumento della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria e una pressione sanguigna più alta, la digestione rallenta, viene esercitata una costrizione dei vasi sanguigni. Il corpo si prepara per la modalità di attacco o fuga.
Al termine dell’evento stressante si attiva una risposta di rilassamento che ripristina le normali funzioni dell’organismo.
Stress cronico
Nello stress cronico invece, la condizione è prolungata nel tempo e ci si sente costantemente sotto pressione e in stato di allerta, questa condizione può se prolungata portare anche gravi conseguenze.
In questo caso l’organismo non funziona più come dovrebbe, e resta in una fase di costante allarme con il rischio di avere delle conseguenze importanti sul nostro benessere, tra cui anche una riduzione delle difese immunitarie.
Ecco un elenco dei fattori principali che ci inducono ad uno stato di stress cronico:
Stress coniugale.
Basso stato sociale ed economico.
Esperienze infantili avverse.
Isolamento sociale, solitudine e mancanza di sostegno.
Stress lavorativo.
Collera ed ostilità.
Tutti questi fattori possono produrre dei sintomi anche importanti, quali:
Mal di testa frequenti.
Tensione al collo e alle spalle.
Stanchezza cronica.
Sudorazione delle mani.
Agitazione e irrequietezza.
Insonnia.
Dolori alla schiena.
Tachicardia.
Vertigini.
Problemi sessuali.
abuso di alcol e nicotina.
alimentazione sregolata.
Frequente mal di stomaco/problemi digestivi.
Inappetenza.
stipsi.
Come possiamo notare, inappetenza e alimentazione sregolata rientrano tra i sintomi più diffusi di stress e ansia. Ma vediamo ora nel dettaglio che effetti ha la nostra dieta con lo stress.
Perché lo stress fa dimagrire?
Ora che abbiamo visto cosa è lo stress e quali problemi comporta, ci accorgiamo che esiste una profonda relazione tra cibo ed emozioni. Molte persone quando vivono una situazione di forte stress tendono ad ingrassare, mentre altre a dimagrire. Capita in alcuni casi che si mangi maggiormente perché si è tristi, o annoiati o ansiosi, quella che definiamo fame nervosa può diventare, se non controllata, un problema a lungo termine.
Un periodo di stress può infatti determinare un aumento o un calo di peso a seconda della predisposizione della persona.
La causa principale del dimagrimento sembrerebbe essere attribuita alla mancanza di appetito, la classica sensazione di stomaco chiuso. Infatti lo stomaco può essere considerato alla stregua di un secondo cervello, essendo fortemente influenzato dalle emozioni, da stress e ansia.
In più in uno stato di stress prolungato, permangono elevati livelli di cortisolo. Il ruolo del cortisolo (ormone dello stress) è quello di essere un ormone catabolico. Significa che tendenzialmente ostacola la crescita e demolisce la massa muscolare. In pratica è l’antagonista del testosterone. Il cortisolo inoltre promuove la liberazione delle nostre scorte di zuccheri dal flusso sanguigno, e in una situazione di stress continuo, accompagnata da una diminuzione dell’apporto alimentare, questo meccanismo può determinare una perdita di peso.
Il cortisolo però non è l’unico ormone prodotto durante una condizione di stress, ma viene rilasciata anche la noradrenalina, un ormone implicato direttamente nel metabolismo corporeo, sintetizzato dal surrene, che stimola l’organismo a bruciare più grassi.
Perché lo stress fa ingrassare?
In questo caso succede l’opposto, cioè chi è sottoposto ad un forte stress, per predisposizione personale tende a mangiare maggiormente per compensazione, in tal caso il cortisolo ci spinge a consumare alimenti ad alto contenuto calorico, in particolare cibi ricchi di zuccheri e grassi, questo perché il cervello pensa di avere maggior bisogno di energia per far fronte a una situazione di pericolo, inoltre l’innalzamento del livello di cortisolo porta ad un aumento del rilascio di insulina da parte del pancreas, di conseguenza l’iperinsulinemia porta a un maggior deposito di grasso.
In più diversi studi scientifici hanno definito fondamentale anche il ruolo del neuropeptide Y, un ormone che controlla l’appetito nel cervello. In situazioni ricche di stress questo ormone viene rilasciato verso i nervi periferici dei tessuti adiposi con la conseguenza di assimilazione maggiore di qualsiasi alimento.
Conclusioni. Come lo stress influenza il metabolismo.
Concludiamo definendo quindi il cortisolo come il principale responsabile delle nostre altalene metaboliche. Difatti sembrerebbe che l’aumento o la diminuzione del nostro peso corporeo sia determinato dai diversi meccanismi che si innescano attraverso la produzione di questo ormone, a seconda della nostra predisposizione personale ad un maggiore o minore appetito, in seguito ad un evento stressante.
Diventa importante quindi trovare delle strategie per gestire al meglio questo stato. Ecco alcuni consigli per alcune tecniche di gestione dello stress; Mindfulness, tecniche di respirazione, meditazione, Yoga e Pilates possono rivelarsi dei validi alleati per il nostro benessere. Senza però tralasciare la nostra dieta.
Per favorire l’abbassamento degli alti livelli di cortisolo infatti, è necessario innanzitutto ridurre la quantità di calorie assunte durante la giornata, limitare il consumo di cibi ricchi in zuccheri e grassi insaturi, prediligere il consumo di frutta e verdura, di grassi omega 3 e di cibi a basso indice glicemico.
Inoltre la presenza di fibra ad ogni pasto della giornata è utile per bilanciare la produzione di Cortisolo. Consumare la verdura ai pasti e la frutta negli spuntini, privilegiando il consumo di cereali ricchi di fibra (segale, avena, farro), può essere una buona soluzione per una dieta senza stress.
Il Pilates è una disciplina relativamente recente, nasce infatti agli inizi del 1900 dal fondatore ed ideatore del metodo, il Trainer tedesco Joseph Hubertus Pilates.
Nasce come tecnica di esercizi per il recupero fisico e posturale, soprattutto per quanto riguarda le problematiche che portano al mal di schiena, quindi pone l’accento essenzialmente sul rinforzo del Core, degli addominali, dei muscoli posturali e la respirazione.
Fino alla sua morte, avvenuta nel 1967, Joseph Pilates non ebbe modo di registrare il marchio del suo metodo che al tempo battezzò con il nome di “Contrology”. Quindi fu possibile, negli anni successivi, da parte di alcuni danzatori e Trainer di diverse specialità, ampliare e arricchire il metodo, arrivando a fonderlo anche con altre discipline come lo Yoga, il Tango e appunto, il Fitness.
Foto: pilafit.ch
In cosa consiste il Fit Pilates?
Il Fit Pilates è un nuovo metodo di allenamento che si sta diffondendo sempre di piu’ in questi anni, facendosi apprezzare da un pubblico di tutte le età grazie alla sua grande efficacia.
Fondamentalmente è composto da un mix di movimenti che combinano Pilates classico, movimento funzionale, resistenza ad alta intensità e allenamento a intervalli ad esercizi di Fitness.
Diventando una pratica veramente completa, dove attraverso un programma di allenamento dinamico in cui si lavora su un’insieme di muscoli, riattiviamo il metabolismo migliorando forza, resistenza, flessibilità e in più perdendo anche qualche chilo di troppo, il che non guasta.
In altre parole con il Fit Pilates pratichiamoun’allenamento con cui andiamo a risvegliare il metabolismo dell’individuo e a migliorare la salute del cuore e dell’intero apparato circolatorio, oltre a garantire i benefici del lavoro di allungamento e potenziamento muscolare caratteristici del Pilates.
Il Reformer, macchina per Fitness e Pilates
Il Fit Pilates può essere praticato sia come personal che in gruppo, negli esercizi a corpo libero (matwork) l’allenamento può essere integrato anche con l’utilizzo di piccoli attrezzi come: fasce elastiche, palle, magic circle e roller.
Ma, se vogliamo migliorare forza e resistenza del nostro corpo e dei nostri muscoli, secondo me il metodo più efficace è senza dubbio con le macchine del Pilates, ed in particolare la macchina che meglio si presta per questa tipologia di attività è l’Universal Reformer.
Il Reformer è la macchina principale e più conosciuta del metodo Pilates. Composta da un carrello che scorre su delle guide, dove da una parte è collegato con dei cavi che passano su carrucole, mentre dall’altra sono state applicate delle molle in acciaio di diversa intensità come resistenze.
Il workout sul Reformer diventa così un allenamento completo e personalizzato a seconda del livello e delle capacità muscolari della persona, il Personal Trainer applicando più o meno molle al carrello può regolare l’intensità dell’esercizio in base ad una maggiore o minore richiesta di resistenza.
Il Reformer è quindi una macchina che permette una grande varietà di esercizi, per questo motivo si adatta molto bene ad eseguire anche movimenti di Fitness.
Il principale vantaggio di eseguire un allenamento di Fit Pilates con il Reformer è che la macchina da la possibilità di eseguire un vasto numero di esercizi in posizione orizzontale, ossia con la schiena in appoggio, facendo così in modo di non caricare sulla colonna vertebrale rischiando fastidiosi mal di schiena, e la possibilità di dosare il carico ci consente di aumentare la difficoltà dell’esercizio senza compromettere la fluidità del movimento.
I benefici del Fit Pilates
Insomma, i benefici del Fit Pilates sono enormi, proprio perché lavorando sulla parte cardio, preserviamo la salute e il benessere cardio-vascolare bruciando inoltre calorie che ci consentiranno di perdere peso, mentre con il lavoro sulla forza ed elasticità, miglioriamo il controllo dei movimenti del nostro corpo, il tono e la funzionalità di muscoli e articolazioni, con particolare attenzione a quelle parti che a noi donne interessano maggiormente, come addominali e glutei.
Ti elenco ora tutta una serie di benefici che potrai ottenere praticando una lezione di Fit Pilates almeno 2 volte a settimana:
muscoli più lunghi ed elastici
miglioramento di eventuali problemi posturali
aumento della forza in generale
aiutare a prevenire gli infortuni
migliorare la forma fisica e facilità e fluidità di movimento
sviluppo della consapevolezza corporea
basso impatto sulle articolazioni
Incremento delle prestazioni negli altri sport
Miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione
Perdita di peso
Tonificazione di tutto il corpo
Umore migliore
Aumento del metabolismo
Miglioramento della respirazione e capacità polmonare
Il Fit Pilates è consigliato soprattutto per persone che necessitano di dare una scossa metabolica al proprio fisico senza rischiare di creare traumi articolari, mal di schiena e problemi alla colonna vertebrale.
Usiamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere ad informazioni sul dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e mostrare annunci personalizzati. Fornire il consenso a queste tecnologie ci consente di elaborare dati quali il comportamento durante la navigazione o ID univoche su questo sito. Non fornire o ritirare il consenso potrebbe influire negativamente su alcune funzionalità e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.